Nella commedia romantica “Two Weeks Notice” liberarsi del proprio capo non è un affare semplice per l’idealista Sandra Bullock, soprattutto se è un don giovanni come Hugh Grant.
Trama, trailer, recensione e curiosità sul film.
Film: Two Weeks Notice – Due settimane per innamorarsi
Titolo originale: Two Weeks Notice
Nazionalità: USA
Anno: 2002
Durata: 101 minuti
Genere: Commedia; Romantica
Regia: Marc Lawrence
Sceneggiatura: Marc Lawrence
Fotografia: László Kovács
Musiche: John Powell
Scenografia: Peter S. Larkin
Cast: Sandra Bullock, Hugh Grant, Alicia Witt, Dana Ivey, Robert Klein, Heather Burns, David Haig, Dorian Missick
Disponibile in DVD e sulle piattaforme di streaming legale
Trama
Dopo una protesta cittadina contro un progetto edilizio dei fratelli Wade volto a demolire il Community Center di Coney Island, oasi fondamentale per gli anziani della zona, l’avvocatessa Lucy Kelson (Sandra Bullock) viene assunta con una pioggia di dollari e benefits proprio dal ragazzone d’oro George Wade (Hugh Grant) per curare il suo divorzio in cambio della possibilità di gestire i fondi destinati alla beneficenza. Ma dopo un anno è diventata la sua assistente personale e deve correre da George ad ogni futile richiesta. Decisa a riprendere la sua vecchia vita Lucy dà due settimane di preavviso, durante le quali cercherà una sostituta. Ma lasciare George non è così facile…
Trailer
Guardalo qui.
Recensione
Sandra Bullock sceglie da sé i suoi copioni spesso producendoli. E’ il caso di “Two weeks Notice” traducibile come “Due settimane di preavviso” (e non come “Due settimane per innamorarsi”), dove è protagonista e produttrice di una commedia d’altri tempi ma purtroppo scialba.
In “Sabrina” (Billy Wilder-1954) Audrey Hepburn s’invaghiva di uno smidollato scapolo milionario pieno di donne e ambiva far parte del mondo dorato dei ricconi, ma poi, per sua fortuna, si scopriva innamorata del più maturo fratello.
Lucy invece snobba quel mondo e ci si ritrova per caso ma per esigenze di copione le tocca il tipo svagato e don giovanni, interpretato da uno Hugh Grant abbastanza in palla che riesce a mostrare un vero legame di stima con la partner anche se di tipo amicale che non fa mai decollare questa storia d’amore tra una persona normale e un milionario pluri-divorziato dove come al solito la donna comprende i suoi sentimenti prima dell’uomo.
Il sentimento infatti fa capolino qua e là nei convincenti sguardi della Bullock, che praticamente recita con gli occhi, ma poi ripiega sugli sketch e si mantiene su un livello neanche sufficiente per tutto il tempo, annoiando anche e non riuscendo a strappare un vero sorriso quanto piuttosto una strizzatina d’occhi per qualche gustoso sbadiglio che giunge puntuale. Se avete avuto una giornata faticosa il pisolino è garantito, neanche potreste accorgervi del sopraggiungere dei titoli di coda.
Per quanto rivedendolo una seconda volta sembri migliore, se non altro perché nel tempo trascorso si tende a dimenticarlo, lascia perplessità che un’attrice normalmente assennata come la Bullock si sia lasciata andare in questa storiella che si blocca nel traffico e non ne esce più, ma forse dopo Julia Roberts (Notting Hill) e Andy McDowall (Quattro Matrimoni e un funerale) le era venuta la curiosità di vedere come ci si trova a recitare con Hugh Grant, al quale nelle interviste ha regalato complimenti a non finire ricevendone in cambio attestati di stima e rispetto.
Insomma, per come sono descritti i personaggi principali e il procedere della sceneggiatura pare strano che una persona intelligente si possa innamorare di uno stupidotto come George che di interessante ha solo i milioni e il bel faccino, voi che ne pensate?
Perlomeno Sabrina rinsavì a metà pellicola, anche se personalmente tra i due fratelli non avrei scelto nessuno dei due, ma per chi si aspetta una storia d’amore romantica come “Notting Hill” o almeno qualcosa di originale sullo stile di “Serendipity” la delusione è dietro l’angolo e l’unica utilità del film è quella di rallentare la formazione delle rughe perché fa passare una serata con una sola espressione sul volto.
Ma forse George un apprezzamento se l’è meritato perché riesce a sopportare Lucy e il suo Community Center per tutto il tempo senza mai essere sfiorato dalla tentazione di suonarglielo in testa (o quasi). Infatti il ragazzo smussa elegantemente l’isteria di lei con battute ironiche e una dialettica sempre efficace.
La solita storia degli opposti che si attraggono, lei pesante lui leggero, ma la diversità dei punti di vista qui è solo accennata e miglior risultato è dato dal più variegato “Laws of Attraction – Matrimonio in Appello” per non parlare del lungo elenco di film simi
li che lo sovrasta. Più che altro fa numero e risulta apprezzabile per l’esperimento sulla nuova coppia.
Non che “Two Weeks Notice – due settimane per innamorarsi” sia completamente da buttare, in alcune scene la Bullock indossa dei vestitini niente male e il trucco quasi invisibile le dona uno sguardo più intenso del solito, d’altra parte Hugh Grant una volta tanto riesce a sembrare a suo agio con la partner sfoderando un numero di espressioni superiore al solito e cravatte da ricordare, ma di riflessione c’è poco, romanticismo altrettanto, risate vedi sopra, colonna sonora e fotografia dignitosa, personaggi comprimari quasi assenti, solo sfiorata la rivalità con la nuova assistente di George, cosa resta da vedere?
Hugh Grant e Sandra Bullock che comunque assieme sono carini.
Per la serie: una storia d’amore così così.
Voto personale: 5-
Curiosità
- La cantante Norah Jones fa una cameo durante la festa
devo dire che amo hugh grant e le commedie di questo genere, ma questa in particolare effettivamente non è un granché. almeno la sufficienza, però, gliela darei!
buona giornata
ps. jill cooper al posto della tittocchia la trovo un'idea geniale!
Ci ho provato non ci sono riuscita, magari se le scaraventava il Community appresso… 😉
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