Prodotto da Spielberg, nel film “Deep Impact” con Téa Leoni , Morgan Freeman e Robert Duvall si esplora uno scenario catastrofico da impatto con una cometa attraverso una storia corale d’attesa all’ombra di una spettacolare onda alta mille metri.
Trama, trailer, recensione e curiosità sul film.
Film: Deep Impact
Titolo originale: Deep Impact
Nazionalità: USA
Anno: 1998
Durata: 120 minuti
Genere: Catastrofico; Drammatico
Regia: Mimi Leder
Sceneggiatura: Bruce Joel Rubin, Michael Tolkin
Fotografia: Dietrich Lohmann
Musiche: James Horner
Scenografia: Leslie Dilley
Cast: Elijah Wood, Téa Leoni, Morgan Freeman, Robert Duvall, Vanessa Redgrave, Maximilian Schell, Leelee Sobieski, James Cromwell, Ron Eldard, Jon Favreau, Blair Underwood, Mary McCormack
Disponibile in DVD e sulle piattaforme di streaming legale
Trama
Il piccolo astrofilo Leo Biederman (Elijah Wood) scopre una nuova cometa e il prof. Wolf ne identifica la traiettoria in rotta di collisione con la Terra: le dimensioni fanno presagire un evento da estinzione della vita sul pianeta.
Un anno dopo: il Presidente degli Stati Uniti (Morgan Freeman), su pressing della giornalista Jenny lerner (Téa Leoni) che ha subodorato qualcosa, svela la scoperta all’opinione pubblica e il piano approntato per sventare il pericolo. Nei 10 mesi che precedono l’arrivo della cometa l’astronave “Messia” decollerà per tentare di far esplodere la cometa con delle testate nucleari. Jenny, in conflitto col padre (Maximilian Schell) per aver abbandonato la mamma (Vanessa Redgrave), ottiene l’esclusiva e diventa la responsabile della comunicazione col pubblico televisivo. Il “Messia” parte ma qualcosa va storto e la cometa Wolf-Biederman sembra inarrestabile…
Trailer
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Recensione
Diretto da Mimi Leder alla sua seconda esperienza, “Deep Impact” uscì a breve distanza dal fracassone “Armageddon”, ma ha un carattere meno esibizionista, più sommesso e delicato, impregnato di eroismo silenzioso. La mano sensibile della regista gestisce l’attesa dell’impatto con sobrietà attraverso la dignità espressa dal volto dei tre attori protagonisti, Robert Duvall, Morgan Freeman e una allora quasi sconosciuta Tea Leoni che si fece amare dal grande pubblico con questo ruolo.
Tre storie parallele scorrono sullo schermo: quella dell’adolescente astronomo impersonato da Elijah Wood, futuro Frodo della Trilogia “Il Signore degli Anelli”; quella della giornalista in conflitto col padre (Maximilian Schell) per averla fatta sentire orfana tutta la vita; e quella degli astronauti in missione nello spazio (Robert Duvall e Co.). All’equilibrato Morgan Freeman, dallo sguardo intenso e credibile, presidente ideale dieci anni prima del primo presidente di colore, Obama, tocca il compito di unire le tre linee nel tessuto narrativo: i suoi continui discorsi sul procedere delle azioni governative scandiscono l’attesa della catastrofe.
Nonostante la prevedibilità della trama e l’ingenuità che traspare dal tono epico della colonna sonora “presidenziale”, “Deep Impact” riscuote un buon livello di attenzione soprattutto negli spettatori più interessati all’introspezione pre-catastrofe che alle spettacolari sequenze, e rivela perfino una vena di romanticismo da affondamento del Titanic (il bacio dei due genitori, l’attesa sulla riva dell’oceano).
Si tratta di un disaster movie d’attesa girato da un’America ancora ingenua e ottimista, che non aveva vissuto l’11 settembre né i conflitti interni della guerra in Iraq. Si trattava di un’America che poneva le fondamenta della sua sicurezza nella stabilità della figura presidenziale, nella tecnologia e nei media.
Assenti infatti sono i dissensi dell’opinione pubblica, che sembra avvicinarsi all’evento con molta serenità, quasi incosciente perfino nelle fasi più drammatiche del disastro fino a raggiungere la rassegnazione. La sceneggiatura preferisce non mettere troppa carne al fuoco, quindi lavora al meglio i pochi essenziali dettagli delle tre linee narrative.
L’incalzare degli eventi arriva al suo culmine con effetti speciali buoni, scene impressionanti per l’epoca, soprattutto se visto al cinema, e una intensa fotografia che spazia dal blu, del cielo e dell’acqua, fino al rosso apocalittico durante le diverse inquadrature delle sequenze di distruzione, riportati anche sugli abiti di Tea Leoni.
Tralasciando le scelte della sceneggiatura che lascia insoddisfatti spettatori troppo esigenti, pessimisti o che nella catastrofe vedono solo distruzione e panico della folla, gli ingredienti sono omogeneizzati con sapienza.
La regista Mimi Leder mette insieme un buon cast, commuove e tocca il cuore, ma riesce a evitare sia il melodramma che il pericolo soap opera. Dà invece al film un carattere personale molto diverso da “Armageddon” e dai suoi simili tutta azione, ispirando col suo impianto pellicole successive, in ultimo il disaster movie “Segnali dal futuro” con Nicolas Cage che può dirsi il gemello obamiano post 11 settembre.
Nel cast anche Maximilian Schell e Vanessa Redgrave in due ruoli di contorno, mentre i fan di “Star Trek” riconosceranno un’ingrassata Denise Crosby, qui nel ruolo di mamma della ragazzina astronoma.
Prodotto da Spielberg, che inizialmente avrebbe dovuto dirigerlo, il film “Deep impact” è innegabilmente un disaster movie pacato e umano, disarmante nella elementarietà della sua fantascienza e sconvolgente grazie ad alcuni dettagli d’effetto ben sistemati, come quello sulla Statua della Libertà.
La regista ha svolto bene il suo lavoro e forse proprio per questo oggi Deep Impact è un classico del genere catastrofico.
Voto personale: 8.0
Curiosità
- Quattro anni prima del film, la cometa Shoemaker-Levy 9 aveva colpito Giove. L’incidente occorso al personaggio di Wolf si riferisce infatti a quello accaduto all’astronomo Eugene Shoemaker, scopritore della cometa
- La scena in cui Jenny Lerner incontra il presidente la prima volta è stata girata proprio nelle cucine dove fu assassinato Robert Kennedy nel 1968
- Prima di questo film catastrofico, Mimi leder aveva diretto “The Peacemaker”
- Tea Leoni è nel cast di “Ghost Town” uscito al cinema nel 2009
- Leelee Sobieski, che qui interpreta la ragazzina amica di Leo, è nel cast del film “Nemico Pubblico” in uscita a novembre 2009
- Pochi ricorderanno che Elijah Wood debuttò nel film “Ritorno al futuro 2”
non l'ho mai visto, ma la tua recensione promette bene e il cast è ottimo, lo guarderò stasera.
sono tornata dalla ferie domenica, ho preso una bella pausa dal mio quotidiano reale e virtuale.
tu hai fatto ferie?
buona giornata
Bentornata Io le faccio in piscina.
Il film oggi apparirà datato, ma è uno di quelli che rivedo ad ogni replica (Armageddon solo 1 volta e mai più!)
In effetti è un film gradevole e a tratti quasi ingenuo, ma in effetti è tra i migliori della serie "impatti" che andava di moda all'epoca, poi purtroppo, come ha scritto, avvenne l'impatto vero e il mondo cambiò.
E' solo una questione di materiale a disposizione: se maneggi, con cura, Morgan Freeman e fai rosolare a parte Robert Duvall, un film meno fracassone dei tanti della serie "catastrofico" posso dirigerlo anch'io.
Dimenticavo: ottimo post.
@Luciano
Già
@Solo Film
Grazie, anche per la visita. Chissà come sarebbe stato facendo rosolare Morgan Freeman e maneggiando con cura Duvall?
Beh, direi che i nostri gusti sono decisamente diversi… Già amo proprio il genere catastrofico, questo in particolare, con tutto il buonismo ed il nazionalismo che presenta, mi è sempre sembrato ridicolo…
Giacomo (blogger de "L'occhio critico")
Beh i gusti sono sempre diversi altrimenti saremmo cloni, ogni tanto ci si troverà d'accordo, ma su tutto direi impossibile. A me oggi questo film fa tenerezza perché lo inquadro nel periodo storico e mi ricorda un'america di tanto tempo fa il cui principale problema era il sexgate, e poi sono carini tutti i riferimenti biblici sparsi qua e là, il messia, l'astronauta che si chiama fish, le acque che si ritirano…
Noi italiani siamo di fatto più pessimisti e ostili a questi elementi, vogliamo il dark
Mi sa che anche Segnali dal futuro ti sembrerà ridicolo
[…] Presenti all’appello ed esasperati all’inverosimile i tratti caratteristici della filmografia del regista: eroismo della gente comune, distruzione alternata a tanta ironia, con battute che anticipano l’effetto “Sento che qualcosa sta per separarci“. Dall’altra parte l’inadeguatezza del governo, che privilegia i potenti e i ricchi sovvertendo la selezione naturale e optando, come al solito, per il silenzio mediatico. Quanto siamo lontani dalla democrazia di “Deep Impact“. […]
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