Eva Mendes propone in “Live!” una pesante critica sulla tv moderna attraverso la progettazione e preparazione di un reality… mortale
Trama, trailer, recensione e curiosità sul film.
Film: Live! – Ascolti record al primo colpo
Titolo originale: Live!
Nazionalità: USA
Anno: 2007
Durata: 96 minuti
Genere: Drammatico
Regia: Bill Guttentag
Sceneggiatura: Bill Guttentag
Fotografia: Stephen Kazmierski
Musiche: Phil Marshall
Scenografia: Brad Douglas
Cast: Eva Mendes, David Krumholtz, Eric Lively, Katie Cassidy, Jeffrey Dean Morgan, Rob Brown, Jay Hernandez, Monet Mazur, Andre Braugher
Trama
Katy Courbet (Eva Mendes) è responsabile dei programmi per la rete televisiva ABN che l’ha assunta per alzare lo share. Ossessionata dagli indici d’ascolto e dalla paura di una vita anonima vuole spingere il mezzo televisivo in nuovi territori per essere ricordata con un programma “storico”. Durante una seduta di brainstorming con i suoi collaboratori concepisce l’idea di “Live!“, una roulette russa televisiva proposta col meccanismo del reality show: cinque persone diventeranno ricche e una morirà davanti a milioni di spettatori sparandosi un proiettile in testa. Resta soltanto da convincere i dirigenti della rete, l’autorità FCC che vigila sui programmi radiotelevisivi, trovare gli sponsor e i concorrenti. La posta in gioco è alta e per assicurarsi una grande audience Katy vuole solo concorrenti che amino la vita…
Trailer
Guarda il trailer qui.
Recensione
L’attrice Eva Mendes, già vista in film come “Out of Time” e “Hitch: lui sì che capisce le donne”, legge la sceneggiatura proposta dal regista Bill Guttentag, vincitore di due Oscar nella categoria “documentari”, e se ne innamora al punto da diventarne produttrice assicurandosi il ruolo di protagonista (inizialmente pensato per un uomo). Da un’idea apparentemente assurda come una roulette russa televisiva uscita da una battuta, “Live! – Ascolti record al primo colpo” e la produttrice Katy Courbet/Eva Mendes procedono di gran carriera per farci assistere alla realizzazione del reality show più estremo della storia.
Un’idea come questa poteva essere sviluppata da diversi punti di vista, in questo caso il regista sceglie di attaccarsi con la telecamera sempre alle costole di Eva Mendes, facendoci seguire fin da subito un altro reality, quello della vita e le ambizioni della produttrice assatanata Katy che fa il paio con la Faye Dunaway di “Quinto potere“. Con inserti ridicoli (tra cui l’esagerata intervista in cui Katy paragona lo show alla conquista della luna) riesce a evidenziare efficacemente tutti i difetti della tv odierna e del suo succube pubblico.
Katy consente al suo partner Rex (David Krumholtz) in cerca di un’idea per il suo film, di riprendere fin da subito tutte le fasi, i colloqui, i dubbi, gli ostacoli che dovrà superare per riuscire a trasmettere un programma controverso, che arriva proporre a legali e pubblico come “celebrazione del libero arbitrio” pur di piegare la Costituzione al suo volere, ma che in realtà è solo uno strumento per risollevare una rete tv morente.
UN PATTO DIABOLICO
Cosa non si arriva a fare per i soldi e il successo? Katy vuole entrare nella Storia e per riuscirci si trasformerà in una formidabile Eva tentatrice (Eva Mendes appunto), che userà le sue doti oratorie per solleticare la passione segreta di ogni suo collaboratore, dirigente, sponsor. E così il legale della rete, che la contrasta rigidamente, diventa un alleato, gli sponsor cominciano a contare gli introiti pubblicitari, i dirigenti del network si lasciano comprare dalle promesse di attirare il pubblico giovanile, perfino Rex, il regista dall’animo nobile, diventa il suo complice “Adamo” passandosi una mela in un dialogo significativo….
Ma d’altro canto con una posta così alta e la possibilità di provare l’emozione più forte della vita come non trovare concorrenti? Ed ecco arrivare persone normalissime, un’aspirante attrice, un agricoltore con famiglia e debiti, un ragazzo attratto dagli sport estremi, uno scrittore in cerca della spinta creativa, un’artista del corpo e un messicano povero e omosessuale che vuole staccarsi dal ghetto. Tutte persone con progetti per il futuro e tanta voglia di vivere, ma che per quella vita farebbero qualsiasi cosa, come Katy, che è la concorrente in ombra.
Il film non risparmia critiche e sarcasmo, tutto viene gestito col tipico canovaccio dei reality, le interviste montate ad hoc degli stereotipati concorrenti scelti apposta per alzare lo share, la scenografia da gioco a premi, l’atmosfera patinata e grottesca di un reality che tutto sembra tranne che un patibolo, l’opinione pubblica che si divide tra chi protesta contro lo show e chi lo esalta, il pubblico succube della tv e perfino gli sponsor che scelgono dove inserire gli spot pubblicitari incuranti del dramma. Non ultima, l’indifferenza che contagia tutti i personaggi, i quali sembrano man mano non rendersi più conto che si sta parlando di una possibile morte in diretta.
FASCINO MORTALE
Tutto perché Katy spinge l’acceleratore sul fascino sottile che la morte ha sul pubblico fin dai tempi dei gladiatori romani ed invero nei fitti dialoghi si fa riferimento a sondaggi in cui una buona percentuale di americani vorrebbe assisterebbe ad una morte dal vivo.
In effetti quanti guarderanno il film aspettando di sapere se lo show si farà e se i concorrenti premeranno il grilletto? Quanti ascoltando le interviste cercheranno di capire, come in un gioco, chi potrebbe essere la vittima sacrificale pronta ad immolarsi alla divinità TV? Chi si ricorda che nel 1975 già in “Happy Days” un certo Ralph Malph (Donny Most) nell’episodio “Il Record di Fonzie” scriveva ad un programma tv sui record per chiedere di vedere “un uomo che muore in diretta“? Sul web già fioccano video di incidenti anche mortali, seppure casuali, però…..
Siamo purtroppo arrivati ad un punto in cui un film ha bisogno di scene d’azione, sparatorie, inseguimenti o colluttazioni per attirare pubblico, si fa un grande abuso degli effetti speciali più brillanti o di violenza gratuita per svegliare chi dorme al cinema: sono i produttori che ci propinano queste cose convinti che sia quello che vogliamo vedere o subiamo supinamente facendoci piacere quello che c’è per mancanza di alternative?
Paradossalmente questo film è pieno di dialoghi, di ancheggiamenti della Mendes e la preparazione dello show, le interviste troppo lunghe e scontate, la superficialità dei fautori dello show potranno annoiare. Infatti è proprio come assistere ad un reality e molti potranno stufarsi dell’attesa essendo ansiosi di vedere solo se succede qualcosa “d’interessante”… Per una volta non sono le tv a guardare nella vita altrui ma siamo noi a scrutare i loro stupidi pensieri , (ri)scoprire perché saltano fuori certi penosi programmi e quanto il pubblico sia visto da media e pubblicità come un gregge di pecore….
Sebbene le strade siano il teatro di tante morti avvenute solo perché oggi non ti senti vivo se non spingi sull’acceleratore, una roulette russa in tv è fantascienza, almeno in Italia dove le emozioni massime vengono date dalle prove ultracontrollate di reality show come “La Talpa“, “L’Isola dei Famosi” e basta uno svenimento per far decidere alla produzione di ritirare il concorrente (vedi Marina Ripa di Meana a “La Fattoria 4” o Giucas Casella a “L’isola dei famosi”), ma da noi non c’è la pena capitale come invece in molti altri paesi, USA compresi, i concorrenti rischiano solo di perdere la dignità.
IL FUTURO?
Invece questo soggetto è meno futuristico all’estero dove oramai si spettacolarizza di tutto, anche la morte. Proprio di recente Jade Goody, ex concorrente del Grande Fratello britannico, scopertasi malata terminale di cancro al collo dell’utero, ha trasformato i suoi ultimi giorni di vita in un reality consentendo alle telecamere di annullare la privacy di questo momento. Il motivo? Sensibilizzare l’opinione pubblica e assicurare ai suoi figli una rendita economica (Jade è deceduta il 22 marzo 2009).
Siamo davvero così lontani dall’avere altri “concorrenti” terminali di questo nuovo reality show?
In questo senso “Live! Ascolti record al Primo Colpo” è un film che percorre in modo interessante e originale il filone del “prezzo da pagare per l’audience“, felicemente inaugurato nel 1976 da “Quinto potere“.
Risulta particolarmente azzeccata la colonna sonora che oscilla tra percussioni quasi tribali a cori mefistofelici, che richiamano gli antichi sacrifici umani agli Dèi e la scelta del titolo italiano. Attraverso un paio di colpi di scena prevedibili il film scade purtroppo nel finale apparentemente banale ma in realtà perverso, che è necessario per rappresentare l’ultimo assurdo paradosso della nostra metaforica Eva trasformatasi in una moderna Pandora e tradita dal mezzo televisivo, come indicato dalla diabolica “V” nel logo del programma. Per chi non lo sappia, Pandora era una fanciulla greca che incautamente aprì il vaso che conteneva tutti i mali diffondendoli nel mondo…..lei voleva solo vedere cosa c’era dentro.
Per la serie: quando il desiderio della tua vita ti scoppia in faccia.
Voto personale: 8.0
Curiosità
- Nel film appare il rapper 50 cent in un cameo
- David Krumholtz è protagonista della serie televisiva “Numbers” nel ruolo di un genio matematico che con le sue doti aiuta il fratello a risolvere i crimini per conto dell’FBI
- Nel ruolo di presidente dell’ABN compare Paul Michael Glaser, l’ex detective Starsky della serie “Starsky e Hutch“, che nel 1987 diresse Arnold Schwarzenegger in un altro film incentrato su un reality mortale, “L’Implacabile“
- Jeffrey Dean Morgan è apparso di recente nel film “Watchmen” nella parte del Comico
- Nell’ufficio di Katy Courbet compare spesso il poster del film “La Dolce Vita“: la produttrice Eva Mendes adora il cinema italiano
- La canzone “The Morning After” che Abalon canta durante il party è tratta dal film “L’avventura del Poseidon” (1972 con Gene Hackman) che vinse l’Oscar come migliore canzone originale: veniva eseguita la sera prima della catastrofe
- Pur essendo stato prodotto nel 2007 il film è arrivato nei cinema italiani solo a Marzo 2009
Tra qualche ora saranno venti anni che il grande Sergio Leone non è più con noi.
Ho scritto alcune modeste righe per commemorarlo.
Una volta alla tv trasmettevano un film commemorativo in prima serata in queste occasioni, chissà se lo faranno anche oggi….
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